LA FARINATA……
questo piatto ancestrale viene fatto derivare nella leggenda da Ulisse che durante l’assedio di Troia, avendo finito le scorte di cibo, decise di cuocere quello che rimaneva, l’olio e la farina di ceci, dentro i grandi scudi dei suoi guerrieri. Si narra che il “Testou” con cui ancora oggi si cuoce la prelibatezza, fosse il nome con cui i guerrieri achei indicavano il loro scudo.
Molto più probabilmente, la farinata arriva da un evento militare più prossimo, ma l’invenzione sarebbe stata, a dir poco, rocambolesca. Dopo la battaglia della Meloria, dove nell’agosto del 1284 la flotta genovese sbaragliò quella pisana, le galee dei Serenissimi vennero investite da una tempesta. Nelle stive si ruppero i vasi di olio e quelli di farina, e molte scorte si persero in mare. Il giorno dopo quello che rimaneva bastava giusto per i genovesi mentre per i prigionieri pisani si prospettava un pesante digiuno. Qualcuno di loro però si accorse, che il miscuglio di farina e olio rimasto in qualche angolo, seccato dal sole (era agosto e faceva molto caldo) aveva prodotto una “crostina” non del tutto disgustosa al palato. La storia dei pisani a Genova non ebbe un lieto fine nonostante a loro si debba, probabilmente, la nascita di questo incredibile piatto.
LA FARINATA “BIANCA”
La storia però non finisce qui. La farinata diventa un piatto comune ovunque la Repubblica abbia voce in capitolo, il piatto è universale in Liguria e sembra che gli stessi saraceni ne apprezzassero il gusto e pure lo stesso Dragut, il più feroce pirata del Mediterraneo, durante la sua prigionia a Genova ne facesse scorpacciate, prima che Andrea Doria lo mettesse ai ferri su una galea.
Nel 1507 però abbiamo un’altra tappa di questo invincibile piatto: Genova che guardava con un certo dispetto la crescente fortuna di Savona, decide di annientare la città e sottometterla al suo dominio con le cattive maniere. Andrea Doria dà così ordine di interrarne il porto e di costruire una fortezza con i cannoni puntati verso la città.
Anche i savonesi amavano la farinata, ma date le condizioni del porto erano grandi le difficoltà di approvvigionamento delle merci e ad un certo punto, viene a mancare la materia prima: i ceci.
Qualcuno ha a quel punto la brillante idea di usare la farina di grano. Una trovata geniale che rimarrà segno distintivo della cucina di Savona e della vicina Albisola: La farinata di grano.
Fonte : www.genovagolosa.it